venerdì, giugno 23, 2006

30^ tappa: Fonfria -Sarria Km 31

23/06/2006 - 111Km alla Meta: Santiago è vicina!! -
Lasciato l'albergue privato "casa Nunes" alle 7.
In questo rifugio di montagna siamo stati proprio bene ed il paesino dove è situato, accoglie sicuramente piu' vacche che abitanti che sono 28. L'ambiente è totalmente agreste. La cena ieri sera si è fatta comunitaria, con 20 ospiti piu' i gestori, in una Pallozas ristrutturata (casa con tetto di paglia di circa 15 mt di raggio - vedi foto). Cena a dir poco luculliana. Maccheroni, un po' scotti ma con ottimo sugo, trote di fiume al forno, con peperoni interi del Bierzo cotti alla piastra, braciole tipo grosse fiorentine di "tenera" alla piastra e fettone di prosciutto sempre alla piastra con patatine al forno e verdure, il tutto innaffiato da ottimo vino ed acqua (per la verita poca). Dimenticavo, ricotta di casa e dolce di casa per l'astronomica cifra di 8€. Lungo il cammino oggi si è passati per boschi di querce e prati con mucche (tante)al pascolo e torrentelli di contorno.
Oggi lo sguardo però non spazia molto lontano, in quanto pur essendo il cielo totalmente sereno, ci siamo immersi per un lungo tratto in nebbie di montagna. I boschi che attreversiamo sembrano quelli con la presenza di Elfi o descritti nel Signore degli Anelli.
Silenzio assoluto a tratti, anche gli uccelli oggi si sentono poco, forse a causa della nebbia,si odono i nostri passi ed il ritmato tintinnio della " vieria " (conchiglia)appesa allo zaino.
Gli alberi di querce e castagni secolari, sono ricoperti in parte da muschi e licheni rigogliosi, come un po' tutta la natura in questa regione lo è, ed il sottobosco è ricoperto di grandi felci e mirtilli di cui oggi ci siamo cibati.
Lungo strada spesso dobbiamo fare i bovari per allontanare le vacche dal cammino o come ieri sera per aiutare una dinamica contadina.
Mentre stavo rilassato su un prato vicino al rifugio, mi ha fatto capire, mettendomi un bastone in mano, di non far passare le vacche sulla sx del sentiero, ma di indirizzarle dall'altra parte mentre lei le incitava da dietro (mi hanno ubbidito che sia la mia prossima attività? vi anticipo il commento!).
Dopo una lunga camminata di quasi 31 km abbiamo visto dall'alto Sarria e qui ci siamo fermati

Toni scrive :Sofferenza perche' ?
Chi intraprende il cammino deve gia', prima di partire ,mettere in conto che non sara' una passeggiata, ma come una piccola o grande conquista che sia, sara' totale solo se sofferta.
La sofferenza puo' presentarsi a vari livelli , ognuno di noi la vive diversamente e con diversi gradi di sopportazione.
Per noi pellegrini, poco votati alla santificazione come siamo, la sofferenza si traduce nel sopportare il dolore del peso dello zaino, un leggero mal di piedi e di muscoli se si superano i 20 km/gg, un po' di disagio dovuto alla mancanza alle volte di spazi ed igiene nei dormitori, ma nulla piu' di tutto questo.
Per altri pellegrini incontrati nel cammino, non so come facciano , resistono a dolori di piedi sanguinanti, ginocchia fasciate, tendiniti , unghie strappate , mal di schiena. Ci sono degli Zombie che vanno trascinandosi, nel vero senso della parola ,a tutti i costi verso una meta (e sono tanti).
Perche' io sono fortunato e ci sto andando senza (leggi poca) sofferenza?
Cosa li spinge e li guida? Perche' non rinunciano o almeno si fermano alcuni giorni?E' solo una sfida con se stessi o c'è dell'altro? Sono io fortunato perchè ho già dato? (ho sofferto per anni il mal di schiena). Molti interpellati dicono che sentono e assorbono "energia dal cammino". Confido che la " Provvidenza "termine" che e' in bocca a molti mi/ci aiuti a portare a termine questa avventura.
Oriano, che aveva subito una tendinite, e' guarito anche grazie all'intervento di Raffaele un pranoterapeuta (guarda caso svizzero, ma di origini di Trichiana )

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ah però! dopo tanta fatica sapete trovare il modo di ritemprare le stanche membra!! e bravi i Pellegrini più famosi di Belluno!!
scherzi a parte, siamo tutti felici che tutto prosegua bene. Ora pensate a godervi la parte finale del cammino, forse la più difficile perchè siete reduci da un mese di fatiche quotidiane. E' iniziato il conto alla rovescia!! forza Belluno GRINTA!!!
BACI BACI

Anonimo ha detto...

Ormai, più della descrizione delle sensazioni e vicende del viaggio, la cosa che di più attrae l'attenzione di noi "spettatori" è il numero dei kilometri che mancano alla meta.
Vi immagino già all'interno della Catedral de Santiago, carichi dei vostri bagagli, mentre ammirate il percorso del "botafumiero".
E' banale dirlo ma è la verità: siamo tutti con voi:
Ciao, a presto.