domenica, agosto 31, 2008

6^ tappa: Pietralunga - Gubbio km 27


data cammino, mercoledì 18 giugno 2008

Il buon signor Tinca, il non più giovane titolare dell'omonimo hotel, è già dietro al banco del bar da un paio di ore, quando verso le otto meno un quarto scendo con il mio fardello per fare colazione.
Mi apre le porte della saletta per le colazioni, mi fa accomodare al tavolo ...... si sta facendo in quattro per darmi il meglio che possa offrire. La sera prima aveva steso la mia biancheria all'interno di una "campana asciugatrice" perchè aveva visto che con l'umidità della pioggia, non si sarebbe asciugata. Si fa in quattro anche per indicarmi quella che secondo lui è la strada giusta da seguire per arrivare a Gubbio perchè dice: ".... ci si perde .... non ci sono i segni .... la settimana scorsa un pellegrino di Bolzano dopo sei ore di cammino è tornato indietro perchè si era perso ....." Mi consegna una piantina stradale schematizzata disegnata con le sue mani su di un foglietto di carta, con i dettagli importanti, a suo dire, da seguire. Pago il mio conto e mi accompagna fino al muretto della piazza che delimita la terrazza panoramica dalla quale si gode di una bella vista sulla valle e sulle colline intorno. Mi indica il colle che devo raggiungere dandomi ulteriori dettagli della strada da seguire ...... anche il vigile si avvicina e mi conferma le indicazioni di Tinca ..... ringrazio e saluto entrambi per l'attenzione e le premure prestate e mi metto in cammino.
La giornata è splendida il cielo è azzurro intenso con qualche nuvola bianca qua e la.
L'aria è frizzante ed ancora carica di umidità dovuta alla gran pioggia caduta fino alle prime luci dell'alba.
I segni gialli e i Tau sono scomparsi, non ci sono ... mi oriento con la cartina della guida e chiedendo ai pochi automobilisti che incrocio; con qualche difficoltà riesco comunque raggiungere la strada che inizia a salire verso San Benedetto.
Devo prestare molta attenzione alle descrizioni del percorso riportate sulla guida, in particolare alle indicazioni destra / sinistra. Senza riferimenti precisi si può scambiare un bivio per una altro e prendere una direzione sbagliata, la cosa migliore è affidarsi alla cartina .... cercare i riferimenti sul territorio e seguire così la via corretta ..... mi sono trovato ad un bivio che la guida descrive con un gruppo di pini e indica di girare a destra quando invece è evidente che bisogna andare a sinistra. Seguo la logica della cartina e comincio a scendere sulla strada asfaltata verso San Benedetto ..... e finalmente trovo una tabella con il Tau .... non quello dipinto da Angela, ma quello riportato sulle tabelle poste dalla comunità montana.
La tabella indica di salire verso San Benedetto Vecchio - agritur ..... la guida non lo menziona, ma dal momento che è la prima tabella che "incontro" mi pare giusto seguirla.
La salita è faticosa, ma la vista di una vecchia torre medievale che svetta in cima mi attira.
Arrivo così sulla sommità del colle dove si ergono i resti della torre medievale e ..... dietro la torre scopro un moderno agritur ..... con tanto di piscina. In effetti la guida non ne parla e arrivare fino a qui non ha nessun senso a meno che uno non decida di fermarsi. Ho occasione di parlare con i due giovani e cordialissimi gestori ..... che poco sanno dei pellegrini, ....... del cammino che passa dalle loro parti, ma che dimostrano un grande interesse perchè sarebbero ben disposti a mettere a disposizione la loro struttura a questo tipo di "opportunità turistica". La titolare mi offre un caffè e un bicchiere d'acqua fresca e prima di riprendere il cammino mi da un pezzo di torta al cioccolato fatta da lei. Ringrazio vivamente della loro ospitalità e generosità e mi incammino sul sentiero.
In realtà il sentiero fa compiere un giro lungo e assurdo perchè dopo mezz'ora di marcia, mi ritrovo nella strada poco più avanti dal punto che avevo lasciato per seguire l'indicazione della tabella.
Scendo lungo la strada asfaltata fino a raggiungere l'abbazia di San Benedetto. Anche questa come la Pieve de Saddi, completamente ristrutturata, ma chiusa ...... altra opportunità di accoglienza per pellegrini sprecata. Spero in un futuro vicino, quando saranno migliaia i pellegrini a percorrere questo splendido cammino, che tali strutture vengano aperte e costituiscano una vera e propria rete di punti d'appoggio e riferimento. Riprendo a scendere e arrivo al bivio "C. Sorbo"; a destra la strada per Gubbio asfaltata, senza traffico; a sinistra il sentiero indicato dalla guida che sale in mezzo ai boschi e prati. Il terreno è ancora umido .... penso al fango dei giorni passati ..... alla fine decido di prendere la destra ..... la via indicatami da Tinca.
Devo dire che non mi sono pentito. La strada è tranquillissima e tra sali-scendi, attraversa prati e boschi. Simpatico l'incontro con una coppia di anziani poco prima di Mocaiana. Era quasi mezzogiorno e attraversando un piccolo centro abitato mi fermo ad una casetta situata lungo la strada per chiedere alla signora che vedevo al di la della finestra aperta, se mi poteva riempire la borraccia d'acqua. La signora s'affaccia e gentilmente mi indica la fontanella che sta sul lato del giardino ....... mi chiede chi sono, da dove vengo, dove vado e tra una chiacchiera e l'altra mi invita a fermarmi per il pranzo. Anche il marito interviene ..... li ringrazio vivamente, ma preferisco andare avanti ..... la tappa è lunga. Ci salutiamo e mi porto fino a Mocaiana.
Sono quasi le due del pomeriggio e sto cercando un bar dove mangiare un boccone e soprattutto una birra fresca .... perchè il caldo si sta facendo sentire. Ed ecco che rivedo il pellegrino Fra Luca .... che spunta da un'altra direzione (.... i famosi bivi destra/sinistra) perchè ha sbagliato strada. Un incontro che mi fa venire alla mente i re magi del presepe .... che provenienti da strade diverse si ritrovano poi sulla medesima via per proseguire insieme verso la stessa meta .... che per noi in questo momento decidiamo essere una buona birra seduti!! E' stato un incontro piacevole e decidiamo entrambi di fermarci al bar. Mentre beviamo con piacere la nostra birra in attesa che ci portino il panino, si unisce a noi un ciclista di passaggio ..... non sta facendo il cammino "in bici", ma passando un periodo di vacanza pedalando sulle strade dell'Umbria. La compagnia è buona la conversazione anche ... però ad un certo punto bisogna alzare le "chiappe". Manca ancora parecchio per arrivare a Gubbio e il tempo scorre .... e io tra l'altro non ho ancora trovato dove alloggiare per la notte. I frati di Sant'Ubaldo non hanno posto .... per me .... perchè quando telefona Fra Luca il posto cè ..... ,ma lui gioca in casa ed è sicuramente favorito. La casa di accoglienza, Pier Filippini accoglie i pellegrini per minimo due giorni altrimenti no. Al convento delle clarisse di Sant'Antonio accolgono ma il prezzo è impegnativo .... insomma sono sotto le stelle e un po' preoccupato. Salutiamo l'amico ciclista e con Fra Luca mi avvio verso Gubbio. Qualcuno al bar ci suggerisce che poco più avanti c'è una fermata di un servizio navetta che porta a Gubbio. La cosa ci garba anche perchè si cammina sulla strada trafficata e completamente sotto il sole. In realtà s'è trattato di una informazione sbagliata e così ci siamo fatti a piedi tutta la strada fino a Gubbio.
Arriviamo a Gubbio verso le sei di sera.
Entro con Fra Luca nella chiesa di San Francesco ai piedi della città, ma dopo un po' lo saluto perchè vedo che lui ci tiene (giustamente) a fermarsi , mentre io devo ancora trovare la sistemazione per la notte.
Promettiamo di incontrarci ancora.!
Vado al vicino ufficio informazioni e mi faccio dare indicazioni dove trovare un albergo economico, facilmente raggiungibile a piedi. Nella lista che mi presentano riconosco l'hotel "grotta dell'angelo" che avevo frequentato molti anni addietro in occasione di un meeting di nuoto al quale partecipava mio figlio più grande Tiziano. Era stata una buona occasione per fare con mia moglie Gianna e l'altro figlio Stefano tre giorni di vacanza.
Avevo un buon ricordo del locale e quindi decido per questo ..... tra l'altro raggiungibile in cinque minuti a piedi dall'ufficio turistico al quale mi ero rivolto. Prendo finalmento possesso della mia camera che sono le sei di sera passate .... stanco, ma contento per la bella giornata, per "fratello sole" che finalmente si è fatto sentire e vedere senza timori .... e per il fatto di essere in questa splendida città. Disteso tranquillo sul letto, metto in po' in ordine le idee e dico fra me e me: "è tardi, devo lavarmi e fare un po' di bucato, la città e troppo bella da visitare .... sono abbastanza cotto .... il prezzo del'hotel non è esagerato .... quasi quasi mi fermo un giorno ..." E fu così che a Gubbio mi fermai un giorno e ne valse decisamente la pena.



























venerdì, agosto 29, 2008

5^ tappa: Città di Castello - Pietralunga km 29

data Cammino, martedì 17 giugno 2008

Ieri sera prima di addormentarmi ho consultato la guida per prendere visione della tappa di oggi.
C'è un tratto di cammino da fare su strada normale dove passa il traffico locale. Non è molto frequentata, ma il tratto è piuttosto lungo e l'eperienza del giorno prima, mi induce a pensare di trovare un'alternativa.
Mentre faccio colazione chiedo alla titolare se c'è un servizio di Bus che può fare al mio caso, cioè evitare di percorre a piedi quel tratto .... " eh lo so" dice la signora "tutti i pellegrini mi fanno la stessa domanda .... purtroppo non ci sono pullman ... però c'è un signore che fa servizio pubblico con la sua auto e la può portare fino al punto in cui termina il tratto sulla provinciale .... anche ieri una comitiva di piemontesi ... , erano una decina hanno fatto così!" .... I Piemontesi sono più avanti di me ... però il gruppo si è assotigliato a quanto pare! Decido di procedere anch'io in questo modo e così mi faccio portare fino alla località "Battifossi" da dove il cammino si svincola dalla strada provinciale e sale per una piacevole strada bianca, tra boschi.
Cammino immerso nel silenzio rotto dal ticchettio delle racchette e del Tau sulla "concha".
Penso ai sentieri di Santiago dove ovunque lo sguardo tu girassi, davanti o dietro di te, sicuramente in breve tempo sarebbe spuntata la figura di un pellegrino ..... qui sono solo e continuo a camminare solo ..... ma qualcosa succede.
Poco prima della Pieve de Saddi trovo una persona seduta su di un sasso intenta a leggere un libro ..... lo zaino al suo fianco, il cappello all'australiana in testa, le racchette appoggiate sullo zaino e la tenuta da "camminante" non lasciano dubbi: non è un turista per caso!
Mi avvicino incredulo, saluto e chiedo subito se è un pellegrino in cammino ..... alza lo sguardo e mi fa vedere il libro ..... è il libro della guida "di qui passò Francesco" ..... Bingo!
Scambiamo due parole ci presentiamo e così vengo a sapere che è un frate Francescano (Fra Luca) di 70 anni portati benissimo, di origine veneta (Rovigoto) missionario in Giappone ..... è in Italia per un periodo di riposo e sta facendo questa esperienza sul cammino ideato da Angela Seracchioli.
Alloggia e si ferma nei conventi semimati lungo il cammino e poi riparte fino al prossimo. Lo invidio in un certo senso .... io devo pensare ogni giorno a telefonare a destra e a manca con l'angoscia e la speranza di trovare un buco per la notte....! Ci salutiamo promettendo di reincontarci di nuovo cammin facendo.
Poco dopo arrivo alla Pieve de Saddi, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Già dal III secolo dopo Cristo era un punto di ritrovo per i primi cristiani dell'alta valle del Tevere.
La struttura è completamente messa a nuovo ..... peccato sia chiusa perchè sarebbe un punto di sosta ideale per i pellegrini in cammino.
All'interno della chiesetta è conservata la famosa "costola del Drago" che sicuramente avrà attirato molti pellegrini in tempi passati ..... più verosimilmente si tratta di un osso fossile di dinosauro o giù di lì.
Riprendo la marcia lungo la stradina che diventa asfaltata e prosegue in mezzo la bosco. Mi fermo a mangiare un boccone in una piazzola usata dai boscaioli; ci sono cataste di tronchi pronte per essere portate via dai trattori.
A metà pomeriggio arrivo a Pietralunga e prendo alloggio all'Hotel Tinca .... non ho alternative se voglio restare in paese.
Pietralunga è un delizioso centro arrampicato su una collinetta posta nel fondovalle, tutto abbracciato intorno alla Rocca Longobarda che è il simbolo del paese stesso.
Mentre sto facendo la spesa viveri per la tappa di domani, comincia a piovere ..... mi prende un po' di sconforto!
Ceno nella pizzeria che il gentilissimo gestore dell'hotel, il signor Tinca, mi indica e scambio quattro chiacchiere con due donne che sono sedute al tavolo di fianco al mio. La più "informatica" delle due mi fà: "non si preoccupi perchè le previsioni dicono che pioverà fino alle 5 del mattino e poi ci sarà il sole per tutto il giorno e per i giorni successivi" ..... aveva perfettamente ragione per tutta la notte ha piovuto, anche intensamente e poi verso le cinque del mattino tutto è diventato tranquillo e al mio risveglio verso le sette uno splendido sole illuminava la vallata.

giovedì, agosto 28, 2008

4^ tappa: Le Burgne - Città di Castello

(da Sansepolcro a Città di Castello, 27km scrive la guida ...., ma per me sono di più)


data cammino, lunedì 16 giugno 2008

Prima di lasciare l'agritur, Patrizia mi chiede di scrivere due righe sul registro degli ospiti.
Ho tempo perchè la tappa di oggi fino a Città di Castello è molto breve e quindi l'accontento.
Riporto a memoria quanto avevo scritto (+ o -).
" Se io fossi un pellegrino del medioevo, epoca che ha dato lustro e merito a queste terre per le bellezze dell'arte e dell'architettura profuse, conosciute in tutto il mondo, scriverei così:
Giunto che fui in cima al colle, stanco e arso in gola, ebbi vision di esser arrivato nello paradiso. Venivo accolto da uno angelo che mi aprì le porte de uno splendido palazzo e subito spense la mia arsura con un calice di fresco e dolce nettare. Quindi venni accudito e rifocillato onde poter recuperar le forze de lo corpo stanco, sì da poter lo iorno appresso continuar lo lungo cammino e nutrir in codesto modo anche lo spirito mio.!! ..... ma sono un pellegrino dei nostri tempi e allora dirò un grazie di cuore a Patrizia e Maurizio, per come sono stato accolto, per la loro disponibilità e cordialità. Posso dire di aver trovato, per chi fa il pellegrino, un angolo di paradiso in terra.
Buon cammino anche a voi e a tutti i pellegrini che transiteranno per queste vie. "

Il cielo è coperto con dei nuvoloni neri che vanno e vengono, ma nel corso della giornata le cose andranno per il meglio. Si scende lungo una stradina di collina fino a sfociare nel fondo valle a Lerchi. Al bivio che immette nella statale faccio un curioso incontro con un automobilista che si offre a darmi un passaggio fino a Città di Castello. Dice che in città stà piovendo e tra poco lo farà anche quà ..... sono tentato .... i nuvoloni ci sono ...., ma avendo tempo a sufficenza, ringrazio e proseguo a piedi .... non vorrei prendermi un'altra tiratina d'orecchie!!
Cammino per quasi un chilometro sulla statale molto trafficata e stretta con auto e TIR che sfrecciano in continuazione .... sono quasi pentito di aver rifiutato il passaggio.
Poi finalmente il cammino esce dalla statale e sale sulla destra su una comoda stradina in mezzo la bosco, verso l'Eremo del Buon Riposo.
Comincia a fare caldo. Chiedo gentilmente ad una signora che vedo davanti all'uscio della sua villetta, se mi può riempire la borraccia d'acqua ... purtroppo non ci sono fontanelle e quindi in qualche modo bisogna arrangiarsi. Arrivato all'Eremo del buon Riposo, sento delle voci all'interno e cerco di richiamare l'attenzione delle persone che sono dentro per chiedere se possibile visitare il luogo, la guida lo consiglia ...., ma non ho risposta. Rimango con la mia curiosità e mi rimetto in marcia. Il cammino scende sempre in mezzo al bosco e offre una bella vista sulla città.
Alle porte della città , trovo un ristorantino che mi ispira e con 10,00€ mangio una buona bistecca, patatine, insalata, un quarto di buon vino rosso e caffè.
Più tardi prendo alloggio all'Hotel Umbria, buono per i pellegrini e gentilissime la titolare e la figlia. Il convento delle Clarisse aveva il numero di telefono errato sulla guida (rispondeva l'agritur le Burgne) e il monastero degli Zoccolanti era troppo fuori città e quindi ho ripiegato sull'hotel che comunque la guida riporta.
Chiaro che i costi in questo modo salgono ..... oltretutto sono solo e non posso dividere con nessuno!
Compio i "riti quotidiani" di ogni buon pellegrino (doccia, bucato, cura dei piedi ecc.) e poi esco a visitare la città che merita essere esplorata.
Forse avrò stampato in fronte "sono un pellegrino" fatto stà che faccio un incontro particolare che mi ha davvero colpito. Stavo uscendo da un tabacchino dove avevo acquistato una ricarica telefonica ( .... Tosca, pellegrina di Santiago, quanto mi costi !!!) quando mi si presenta di fronte un simpatico frate con tanto di barba bianca che mi fa un sorriso e mi allunga la mano ..... "Buongirono padre" gli dico, "sono un pellegrino mi chiamo Oriano e vengo da Belluno. Sto facendo il cammino di Francesco" .... "Sono pellegrino anch'io" mi risponde "ma di nome .... mi chiamo infatti Frate Pellegrino, sono il vescovo emerito della diocesi di Città di Castello" ....., ma che strano in 58 anni di vita è la prima volta che scambio due parole così, per strada, con un vescovo ..... per di più emerito ..... magie del cammino!! Parliamo di "pellegrini" di Città di Castello, di Belluno e poi ci salutiamo con calore. E' stato proprio un incontro inaspettato.
Visito la città in lungo e in largo e ne valeva la pena.
Per me il cammino non è solo la meta finale, ma è tutto ciò che s'incontra e quindi, visitare un luogo, una chiesa, un museo, un palazzo, parlare con la gente, sono parti del cammino.
Ecco perchè preferisco fare tappe brevi con possibilità di curare questo aspetto piuttosto che camminate di 10/12 ore al giorno.
Una buona pizza alla sera e poi dopo le telefonate a casa, sotto coperta ...... con le lenzuola e non il sacco a pelo.

3^ tappa: Sansepolcro - Le Burgne



data cammino, domenica 15 giugno 2008

Parto piuttosto tardi, perchè ho perso tempo nel cercare un bar per fare colazione.
Nello stesso bar trovo due del gruppo piemontese marito e moglie, che avendo qualche acciacco stanno andando alla stazione ferroviaria per raggiungere Città di Castello in treno.
La giornata è stupenda ..... mi auguro che regga fino a sera.
Cammino sulla strada statale molto trafficata, ma dopo il sottopasso con la E45 si procede per una stradina di campagna asfaltata, tranquilla in mezzo a campi e allevamenti di animali.
C'è molto silenzio intorno a me rotto solo dal tintinnio che il Tau produce battendo ad ogni mio passo, sulla conchiglia alla quale è legato, è un suono gradevole che mi accompagnerà lungo tutto il cammino.
Il sole è alto, sento le campane del mezzogiorno, fa caldo e la salita a Citerna mi fa sudare le sette camicie.
Mi fermo per mangiare un panino e bevo con gusto una birra ... che scende giù come acqua sui carboni ardenti. Mentre mangio, seduto su di un muretto, grossi nuvoloni minacciosi, mi passano sopra la testa .... temo che il tempo bello non regga fino a sera. Giro un po' per il paese che è grazioso e vale proprio una visitina .... peccato che le chiese siano chiuse! Percorro il camminamento medievale coperto molto ben recuperato e riprendo la via del cammino.
Il paesaggio si fà veramente bello e dolce, mi trovo in mezzo tra le colline della Toscana e dell'Umbria.
Mi fermo ad un bivio per consultare la cartina, un uomo intento ai lavori dei campi mi vede, capisce che sono un pellegrino e indica la via da prendere .... una situazione che mi ricorda un po' Santiago...!
Dopo la discesa da Citerna, il cammino riprende a salire. E' la caratteristica di questo cammino, un continuo sali scendi, su e giù. L'ascesa è piuttosto lunga, arrivo alla sommità del colle abbastanza stanco ...... sono le 16.00, Città di Castello è ancora distante .... e decido di fermarmi qui all'agritur "le Burgne" anche perchè in previsione, avevo già prenotato .....!
L'accoglienza è squisita; come arrivo, la titolare mi offre un aperitivo fresco della casa e della sangria ...... troppa grazia buona gente!
Come alloggio ho una camera matrimoniale superconfortevole e dopo doccia e il bucato scendo in giardino. Mi fermo a parlare con una giovane coppia di Cesena e dei loro amici che stanno soggiornando all'agritur, interessati al cammino che sto facendo, al cammino di Santiago .... insomma alle esperienze da pellegrino.
La cena è ottima e abbondante (... anche il vino) e ottima è anche la compagnia di Maurizio e Patrizia la titolare del locale. Maurizio, ceraiolo di Gubbio, mi racconta tutta la storia della corsa dei ceri di Gubbio.
Patrizia, la titolare, mi racconta di come qualche anno fa ha conosciuto Angela Seracchioli, l'ideatrice di questo cammino. "C'era una tormenta gelida quando Angela bussò alla porta, infreddolita, infangata, bagnata fradicia, con nelle mani un secchiello di colore giallo e un pennello gocciolante .... stava segnando il cammino e chiedeva di poter entrare a riscaldarsi. Avevo già chiuso il locale e terminate le pulizie ..... come potevo far entrare "questa ..." in simili condizioni ..... mi avrebbe infangato il locale al punto da dover ricominciare nuovamente le pulizie ...... ma non potevo lasciarla fuori al freddo e sotto la pioggia ..... e così ci siamo conosciute" e "le Burgne" è diventato un punto di riferimento per i pellegrini.
Anche questo fa parte della storia del cammino.
Il cielo è grigio, fa fresco ma non piove. Sono le dieci di sera passate e vado sotto coperta ..... domani è un altro giorno e si vedrà!

2^ tappa: Eremo del Cerbaiolo - Sansepolcro km 29




data cammino, sabato 14 giugno 2008

Sveglia poco prima delle sette. Subito do uno sguardo fuori dalla finestra. Non piove il cielo è coperto, ma qualche squarcio di azzurro quà e là fanno sperare per il meglio ...... voglio essere ottimista!
Raccolgo la biancheria che con l'ausilio di un "Phone" sono riuscito ad asciugare ..... anche gli scarponcini sono asciutti. Preparo lo zaino e scendo a fare colazione.
Daniele, un ragazzo di Ravenna, ieri sera ha dato il cambio ai due milanesi che si portavano all'ostello francescano. Anche Daniele passa i suoi fine settimana a dare una mano a Chiara ..... in un certo senso ammiro queste persone per la volontà di fare veramente qualcosa di concreto nei confronti di chi ha bisogno.
Saluto cordialmente Chiara, questo personaggio unico, fuori dal tempo ..... che non potrò mai dimenticare.
Mi rimetto quindi in cammino, ma dopo neanche mezz'ora, incomincia a piovere.
Estraggo dallo zaino la solita mantellina e il copri zaino e mentre sono intento in queste operazioni, un "pensionato" in cerca di funghi, sta scendendo con un fuoristrada lungo lo stesso mio sentiero. Ne approfitto per chiedergli conferma di essere sulla strada giusta per il valico di Viamaggio. Viste le condizioni meteorologiche e del terreno fangoso, è un po' dubbioso che quella sia la strada migliore e mi consiglia di seguire la carrareccia che passa poco più sotto ..... anzi si offre gentilmente di darmi uno strappo. La tentazione è forte ..... la pioggia sta aumentando e cedo all'invito e così mi porta fino al valico. Lo ringrazio del buon cuore e mentre sta piovendo e una gelida nebbia copre tutto, entro nella locanda omonima .... in attesa che il tempo migliori.
Circa un'ora dopo vengo raggiunto dal gruppo dei pellegrini incontrati ieri al bar di Pieve di Santo Stefano. Sono in diciotto e vengono dal Piemonte. Renzo, il capogruppo con il quale faccio amicizia, mi fa sapere che l'età media del gruppo è di 63 anni .... complimenti! Qualcuno si meraviglia della mia presenza così in anticipo rispetto a loro, ma soprattutto del fatto che, mentre loro sono fradici e infangati fino alle ginocchia io sono bello asciutto e pulito ..... svelo il mistero del passaggio in Jeep e mi prendo una tiratina di orecchie ....!
"Fratello sole" finalmente ha la meglio, la nebbia si dissolve e così decidiamo di partire.
Faccio da apripista anche perchè il gruppo procede più lento. Dopo poco più di mezz'ora ricomincia a piovere e camminare in mezzo al bosco diventa difficoltoso. Si scivola e qualcuno del gruppo cade nel fango .... tra le risate di tutti!
Il gruppo è rimasto un po' indietro, ma sento le loro voci. Finalmente esco dal bosco e sempre sotto la pioggia procedo per una carrareccia con ghiaino.
La strada buona finisce poco dopo, perchè poi continua in terra battuta .... che con la pioggia si è trasformata in un pantano immenso. Cammino in queste condizioni per più di un ora .... poi la pioggia finisce le nuvole si aprono, il sole e l'azzurro del cielo danno una carica di ottimismo ..... e anche la strada ridiventa percorribile.
Arrivo al pian delle Capanne alle 13.00 (le indicazioni dei tempi di percorrenza che si leggono sulle tabelle sono fuorvianti ...).
Nuvoloni neri si alzano nuovamente di fronte a me nella direzione di Montecasale .... ancora pioggia ..... ancora fango?? NooooOO! per favore! BastaaAAA!
Decido così di prendere una deviazione su strada normale che porta fino a Sansepolcro saltando purtroppo il convento di Montecasale.
Prima di entrare in città una deviazione fa risalire nuovamente il percorso ..... è il colpo di grazia .... dopo 8 ore di cammino non ci voleva, ma è l'ultimo sforzo. Su questo breve sentiero alle soglie della città, incrocio un capriolo e due serpenti .... come incontri ravvicinati non è male .... ieri un cinghiale .... mi mancano due coccodrilli e un orango tango, l'aquila reale .... e poi posso cantare la canzoncina che imparano tutti i bambini all'asilo!! Arrivo all'ostello dei frati cappuccini verso le 17.00 con un sole splendido (finalmente!), in tempo per fare una bella doccia e il bucato, pantaloni e scarpe compresi. Faccio conoscenza con Padre Pier Maria direttore del collegio. Parliamo un po' di pellegrini, di Chiara l'eremita del Cerbaiolo e mi fa visitare tutta la struttura, cucine, cantine, camere, sala mensa. Dopo un'ora abbondante arrivano anche i piemontesi .... pure loro viste le condizioni meteo hanno evitato di passare per Montecasale. Usciamo a cena assieme .... questa sera non sono solo, ma in compagnia

martedì, agosto 26, 2008

1^ tappa: La Verna - Eremo del Cerbaiolo Km 27


data cammino, venerdì 13 giugno 2008

Più che una notte di sonno, la mia è stata una nottata di dormi-veglia, di sonno leggero.
Sento lo scrosciare della pioggia fino a notte profonda e poi finalmente il silenzio.
La luce del mattino entra dalla finestra e non riesco più a dormire ..... gli uccelli cantano.
La cosa mi rincuora perchè penso che sarà una bella giornata.
Sono le 6.45 quando mi alzo ..... do uno sguardo fuori dalla finestra ..... delusione, non piove , ma c'è ancora nebbia ..... sembra che "fratello sole" lotti disperatamente per aprirsi un varco, ma per il momento sta perdendo.
Preparo lo zaino, appendo la "conchiglia" di Santiago sopra la quale lego un "Tau" comperato nel negozio di souvenir del monastero e scendo nel salone a fare colazione ..... non riesco a partire senza fare una buona colazione.
Con sorpresa vedo allineati nel ballatoio che porta alla sala ristorante una lunga serie di zaini ..... mi dico: "allora non sono solo !!" ..... ma non vedo nessuno. Forse sono turisti
Saluto i miei compagni di cena della sera prima e scambio l'indirizzo e-mail con Marina di Padova, interessata a sapere di più sul cammino e i cammini in generale.
Esco dal monastero; non piove e la nebbia avvolge tutto.
Non so perchè ma appena sento il rumore dei miei passi e il ticchettio dei bastoncini ..... sono contento e cammino leggero nonostante gli 11 kg dello zaino ..... sono di nuovo in cammino .... adesso si fa sul serio!
Controllo sulla guida il percorso e vado alla ricerca dei "tau o delle frecce gialle" che indicano la strada giusta da seguire.

Il sentiero è buono ma dopo poco comincia a inerpicarsi e si trasforma in una pista di fango.
I miei poveri scarponcini reduci da Santiago, si immergono fino a metà e avanzo con difficoltà. Le racchette sprofondano nella melma e ogni volta che le estraggo fanno lo stesso rumore di quando si stappa una bottiglia di buon vino.
Mi consolo pensando al meglio che potrò incontrare e anche perchè ogni tanto il sole fa capolino e tra le nuvole si apre qualche squarcio di azzurro.
Sul sentiero fangoso trovo le tracce fresche del passaggio di un cinghiale ..... spero di non fare qualche incontro ravvicinato ....!
Il cammino va un po' su e giù tra boschi di abeti e faggio.
Oltre ai segni tracciati da Angela (il Tau e la freccia gialli) ci sono delle tabelle che riportano l'indicazione del "Tau" ..... insomma qui non ci si perde!
A mezz'ora di strada da Pieve di Santo Stefano, comincia a piovere e prendo dallo zaino l'attrezzatura anti pioggia.
Mi fermo ad un bar per mangiare un panino ..... giusto in tempo, perchè si scatena un grosso temporale. Mi rallegro convinto che così facendo il tempo si sfogherà e quindi dopo arriverà il bello.
Il temporale finisce e riparto. Passando davanti ad un altro bar incontro un gruppo numeroso di pellegrini che stanno mangiando. Sono partiti anche loro da La Verna ( ..... ecco svelato il mistero degli zaini...) e sono diretti al Cerbaiolo; scambiamo due parole, li saluto e ci diamo appuntamento all'eremo. In realtà loro si fermeranno all'ostello Francescano che si trova poco prima dell'eremo per cui di fatto, non ci vedremo.
Viste le condizioni del terreno causa la pioggia, seguo il consiglio della guida e decido di arrivare all'eremo lungo la carrareccia. Appena preso l'imbocco della strada, comincia di nuovo a piovere copiosamente.
La mantellina aiuta a tenere fuori la pioggia ..... ma trattiene l'umidità prodotta dal sudore e dopo un po' non so se sono più bagnato fuori o dentro.
Penso che alla fine l'uso di un buon ombrello sarebbe più efficace. Anche le scarpe danno qualche segno di cedimento e sento i piedi bagnati ..... Vado avanti e quando l'eremo è finalmente a vista , un timido sole si affaccia e finisce di piovere.
Suono alla porta e dopo un po' mi apre Chiara, l'eremita. Cammina con fatica; i suoi 80 e più anni e qualche acciacco la stanno mettendo in difficoltà. Vive qui in questo gioiello della storia monastica, da sola fin dal 1966. Durante la seconda guerra mondiale i tedeschi bombardarono e distrussero l'eremo ed è grazie alla volontà di Chiara e alla sua determinazione se l'eremo è stato ricostruito esattamente come era prima, pietra su pietra.
Questo è diventato il suo mondo; vive con le sue capre, i suoi cani, gatti e animali di ogni specie.
Sono il solo ospite ...... mi sento un eremita anch'io!
Con qualche difficoltà riesco a farmi una doccia calda e un po' di bucato .... metto tutto ad asciugare all'aria aperta, ma il tempo non aiuta; cala nuovamente la nebbia e scende una fastidiosa pioggerellina. Fa anche un po' freddo.
Scendo in cucina per scambiare due parole con Chiara.
Sta curando dei gattini appena nati che sono stati abbandonati dalla madre.
Chiara è stanca, mi racconta un po' di sè della sua scelta di vita di come ha iniziato e come è arrivata li.
Sono quasi le sei del pomeriggio e decido di fare un giro a visitare l'eremo
Prima di sera arrivano due coniugi di Milano. Sono amici di Chiara e passano qui i loro fine settimana, per darle un aiuto.
Ceno con loro, ma la conversazione è "stanca" .... sembra quasi che la presenza di un pellegrino dia loro fastidio. Cerco di coinvolgerli in discorsi di cammini, di pellegrini ed altro..... ma non seguono .... sono abbastanza rivolti su se stessi e su quello che stanno facendo; sul tavolo c'è un pezzetto di formaggio che avrei mangiato volentieri anch'io ..... ma lo tenevano stretto dalla loro parte come fosse cosa loro .... e non hanno fatto nessun segno per condividere. Boh! forse la fatica della giornata mi sta appesantendo la mente e vedo quello che non c'è.
Vado a letto presto, fuori continua piovere e tra il mio bucato steso e l'umidità della serata ..... i vetri della cameretta gocciolano e il freddo si fa sentire.
Aggiungo una coperta al mio sacco a pelo e chiudo gli occhi. E' passata la mia prima giornata di cammino.





Un po' di storia dell'eremo

L'arrivo a La Verna

Di qui passò Francesco

data cammino, giovedì 12 giugno 2008

Continuo a rimandare la partenza di questo mio cammino perchè le previsioni metereologiche non promettono niente di buono.
Oggi però ho deciso di partire ..... il tempo sarà quel che sarà, ma a rinviare continuamente in attesa di condizioni più stabili e migliori, mi sta stancando.
Il treno da Belluno parte in perfetto orario ..... faccio un breve inventario mentale per verificare di non aver dimenticato nulla di quello che serve ..... mi pare di essere a posto.
Il cielo è coperto, ma non piove, sarà così fino a sera quando invece pioverà.
Sono in viaggio, ho tutto il tempo per per pensare e faccio un colpo di telefono all'amica pellegrina Tosca, che sta facendo il cammino di Santiago da sola. Ci siamo conosciuti attraverso il mio sito internet (www.pellegrinibelluno.it).
La sento carica ed entusiasta e questo carica anche me.
Siamo tutti e due in cammino da soli ..... in posti diversi ma i passi dei pellegrini si incrociano magicamente sempre!!!!
A Bologna il treno per Arezzo è in forte ritardo ...... nessun problema ..... la "non fretta e la pazienza" sono del pellegrino!
Avverto comunque la differenza con il cammino di Santiago.
Anche allora feci il viaggio di avvicinamento in treno e a mano a mano ci si avvicinava al punto di partenza del cammino, si identificavano sempre più tra la folla nelle stazioni, i pellegrini che erano in procinto di fare la stessa esperienza.
Qui invece sono l'unico .... partito solo e arrivato solo.
Ad Arezzo c'è il cambio e in attesa di partire con l'accogliente trenino che porta a Bibbiena, faccio in tempo a consumare un panino ed una birra al bar della stazione.
Da Bibbiena poi, un comodo Bus mi porta proprio fino al piazzale del monastero di La Verna ..... scopro che questo servizio viene fatto solo d'estate, dalla fine delle scuole fino alla ripresa, altrimenti si ferma in paese e al monastero ci si arriva a piedi.
Prendo alloggio in una cameretta singola con bagno, un'accoglienza non certo da pellegrini ..... ma essendo la prima notte va bene così.
Non vedo altri pellegrini .... mi viene in mente l'arrivo a St. Jean Pied de Port con la coda di pellegrini, che zaino in spalla, dalla stazioncina del treno, in colonna marciava verso il primo ostello.
Sono le tre del pomeriggio ho quindi tutto il tempo per visitare come volevo il monastero.
L'ambiente è molto suggestivo anche se ovviamente meno impervio e selvaggio di quando visse Francesco.
Frati e suore francescani sono in ogni dove.... singolare l'incontro con un frate Koreano nella discesa al "sasso spicco", che poi incontrerò anche a San Damiano ad Assisi.
La presenza di San Francesco si avverte ovunque ..... mi sento proprio sui suoi passi ....! Tutto parla di lui ..... la grotta dove dormiva e veniva svegliato da "frate falcone", la rupe dove precipitò tentato dal demonio, la cappella costruita sul posto dove ricevette le stimmate, il suo saio e il bastone che usava per camminare.
E' proprio il luogo ideale per iniziare questo cammino, la suggestione è forte.
Sento freddo ..... il monastero è a 1.128 m di quota, cala anche la nebbia e verso le sei di sera comincia a piovere .... e lo farà per tutta la notte.
Coinvolgente il vespro dei frati in chiesa, con i loro canti accompagnati dall'organo ..... sembrava di essere catapultati in un'atmosfera dal sapore medievale.
Vado a cena e al tavolo faccio la conoscenza di una coppia, non più "giovane" dalla Liguria e di Marina da Padova. La conversazione a tavola è buona ..... la cena un po' meno; ci raccontiamo a vicenda delle ragioni della propria presenza in questo luogo .... e anche quì scopro la differenza con il cammino di Santiago: nessuno sapeva cosa fosse questo cammino e dell'esistenza dei "cammini" in generale.
Vado a letto abbastanza presto. Durante la notte continua piovere, ma spero sempre che al mattino ci sia "fratello sole".