sabato, giugno 24, 2006

31^ tappa: Sarria - Portomarin Km 22 ; - 89km a Santiago

24/06/2006 Partenza come ormai da manuale alle 7.00 e "desayuno" (colazione) al primo bar aperto. "Café solo largo" (caffè lungo) e due fettine di pane tostato con marmellata per il sottoscritto(Oriano); tazza grande "café con leche" (caffelatte) con due fette di pane tostato, marmellata e doppia brioche (ne mangia sempre due...)per Toni e quindi via di nuovo. Il cielo e' coperto e fa un po' freddo; minaccia di piovere, ma per fortuna non lo fà. Il cammino si snoda tra continui sali-scendi e nonostante la relativa brevità, mette a dura prova le nostre ormai stanche gambe. I piedi sembrano implorare: "per pietà fermati..... basta, non ne posso più'", ma la meta è così vicina che non possiamo certo mollare adesso. La storia del cammino comunque si ripete e così ieri sera, dopo tanti giorni che ci eravamo persi di vista, reincontriamo i due tedeschi Host e Herald con i quali avevamo condiviso i primi giorni di cammino e l'abbraccio è stato come tra vecchi compagni di ventura che si ritrovano dopo anni di lontananza. Il paesaggio di oggi assomiglia molto alle zone dei pascoli delle terre Tambresi; sembra di passare per pian delle "mosche", Pianon, San Daniele di qualche anno fa, quando pascolavano vacche in abbondanza e i sentieri erano pieni di "buazze". Alle 13.40 arriviamo a Portomarin, un paese completamente ricostruito sulle rive di un lago artificiale; il vecchio Portomarin infatti giace sotto il livello delle acque. Curiosità: la chiesa (vedi foto) è stata smontata pietra su pietra e ricostruita in alto e si leggono ancora i numeri con i quali erano state contrassegnate.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ringrazio, l'amico "Silfan" per i bei commenti che ho apprezzato molto. I "supporter" servono per dare forza e continuita' a quello che sto facendo. Un saluto tramite te a tutti gli amici del "GED" e anche ai "boce" . In particolare un saluto a Toio che oramai avra' ripreso posto sulla sua scrivania. Ciao, Oriano

Anonimo ha detto...

Pellegrini!? Ciao! Ormai la meta è vicina, forza allora..
Certo che magnate però! E che spesa! Ori mi costi di più quando sei a casa, forse...che non sia il caso che tu stia ancora un pò da quelle parti? Sai ho l'ICI da pagare, l'Inps, e altre spese..

Però c'è anche il secchio dei vetri e delle lattine da svuotare,
la carta e i giornali da conferire.. hum...forse è meglio che torni così non ti rubo il compito!

Dai ti aspetto a braccia aperte, (e le scoazze ai piedi)ciao Gianna.

Anonimo ha detto...

Caro Oriano,caro Toni,vi seguo fin dal primo giorno.Sono una trevigiana di 58 anni .Ho sofferto con voi per la tendinite di Oriano e gioito nel vedere che tutto poi si era risolto per il meglio.Sorrido nel vedervi seduti al bar di Leon,vi trovo simpatici e belli. Allora...avanti tutta!!!un abbraccio commosso da Bianca

Anonimo ha detto...

A furia di ringraziarmi mi avete gasato ed ora tendo a strafare. Ho passato il fine settimana pensando a voi pellegrini e ne è uscita questa pseudo poesia, racconto, metafora (vedete voi che nome dargli). Ma d'ora in poi siate parchi con i ringraziamenti altrimenti vi riscrivo la Divina Commedia... Forza Ragazzi (mmm... FORZA RAGAZZI? bel nome per un partito, non vi pare?)!

IL CAMMINO

Quando ogni gesto giunge
al limite e nega se stesso
ogni partenza si fa assenza,
ritorno, sfida tra l’io che perde
e l’io che cerca: disordine di chi
non si contenta della materia
glabra e ragiona di senso.

Per pura sopravvivenza
si stipano gli zaini di facce
straniere, scure di sole e scavate
da millenni, così diverse
dalla nostre facce squiete
levigate dal benessere
digitale eppure trepide
e incerte
alla luce del giorno.

Solo la meta giustifica il cammino.
Case di mattoni o di tufo
nel corso del viaggio, posti
d’altri tempi lasciati lì
per un click, per riempire
un vuoto di memoria,
per coltivare eredità antiche
mentre altri occhi ci spiano
rallegrandosi delle nostre gioie
e dolendosi
della nostra umana fatica.

Siamo destinati a perdere
e a cadere, magri,
sul suolo che ci è destinato
ma la sfida è ovunque siamo
e non fuggiremo:
affronteremo la luce del giorno
e i colori, la terra e i villaggi
lavorati dal vento caldo
della nostra multiforme allegria;
tra la luce violenta
e la violenta oscurità
stenderemo ad asciugare
i nostri panni umidi.

Agglomerati di cellule
in movimento verso il nulla;
animali braccati senza direzione;
forse non sapremo
cosa stiamo cercando
ma lungo il sentiero
qualcuno
potrebbe riconoscerci.

[giugno 2006 - Silfan]

Anonimo ha detto...

Ciao "fusti" di una volta!
Ce l'avete quasi fatta eh?... Braviiii
Siete d'esempio a tutti coloro che si impigriscono nella routine di tutti i giorni ed ai neo-pensionati che non sanno come impiegare il molto tempo libero a disposizione.
Il vostro corpo come sta?
...Avete un po' di voglia di rivedere il vostro paesello?
... ed ora vi lascio allo sprint finale! (Posso darvi una spinta?... e vvvai!) Una bracciata a delfino
Ivana

Anonimo ha detto...

Buongiorno,sono l'RMC di zona.... ha chiamato la Luxo per l'as fermo... ti ho ordinato le parti su A15..... corri subito, visto che sei ben allenato.... e buon cammino verso la tua meta con tanta invidia da parte di chi è rimasto in stà dit de me......CIAO da i Triestini e Furlani

Anonimo ha detto...

Ciao Anatonio! Azz... ne avete fatta di strada... ormai siete arrivati. Ancora un piccolo/grande sforzo! A proposito del mal di schiena... Tu dici di aver già dato... Io ogni tanto continuo a dare... Pazienza!
Un saluto!