domenica, giugno 11, 2006

18^ tappa: Boadilla del Camino - Carrion de los Condes Km 25


11/06/2006
Ormai la nostra macchina e' collaudata. Ogni mattina sveglia alle 6.00, bagno, vestizione, preparazione della mochila (zaino), colazione (quando si trova) e alle 7.00 (+ o -) in marcia. Fino a Fromista la tappa e' anche interessante perche' il cammino procede lungo l'argine del canale della Castiglia, in terra battuta del XIX secolo, con un po' di vegetazione e animali vari. Dopo il villaggio di Fromista il cammino diventa di una monotonia unica per 19Km. Piatto assoluto, strada diritta sotto il sole su pista in terra battuta che corre parallela alla "carretera principal", non un filo di vento, non un albero per un po' d'ombra. Imponente a Vilalcazar de Sirga, la chiesa fortezza dei templari del secolo XIII dedicata a "Santa Maria la Blanca" .... per fortuna aperta e visitabile, unica nota piacevole di questo lungo e monotono tragitto. Arriviamo a destinazione alle 14.30 e prendiamo alloggio in un Hostal privato.
Oriano Scrive:
Mi sembra di essere dentro la storia di un libro. Per mesi durante l'inverno, mi sono documentato in internet, sul cammino; ho cercato e raccolto informazioni, ho tradotto testi dallo spagnolo all'italiano, mi sono creato e stampato la guida, ho percorso decine di volte sulla carta il cammino ed ora, lo vedo compiersi sotto i miei piedi, passo dopo passo. I luoghi e i paesaggi che tanto avevo visto ed immaginato, ora sono qui, davanti ai miei occhi e non nascondo che quando sono difronte, un "groppo" mi prende alla gola e gli occhi mi si innumidiscono. Sto vivendo un sogno che giorno per giorno diventa realta'. Cosi' anche quando ho visto "l'Arroyo San Bol" (vedi foto)uno dei tanti luoghi simbolo del cammino. Avvolto nel suo alone di mistero, carico di secoli di storia dei pellegrini e divenuto nei secoli passati anche ricovero per i lebbrosi. Un'oasi di verde che appare nel fondo di un catino nel mezzo della Mesetas Castigliana. Unico punto di ricovero tra un villaggio e l'altro distanti tra loro 11Km. Una sorgente d'acqua fresca e buona e l'ombra offerta da una macchia di pioppi, danno ristoro e refriggerio. Non potevo non fermarmi. Ma la magia del cammino non finisce mai e cosi' mentre stavo con il mio piede "malandato" in ammollo nelle fresche acque della sorgente dell'Arroyo, rivedo Raffaele, il "pranoterapeuta" che mi aveva dato sollievo alcuni giorni fa, quando la mia tendinite era al culmine. Un abbraccio spontaneo e sincero nasce da entrambi e tra una chiacchiera e l'altra, scopro che e' Svizzero, ma parla italiano perche' suo padre e' Bellunese (da Trichiana) di cognome Tibolet. Quanto e' piccolo il mondo e quanto e' grande il cammino.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

...grande Oriano! Bella la descrizione di questa tappa, bello l'incontro finale col ragazzo di origini bellunesi; vedi? Gli incontri non avvengono poi per caso, ma per energie che si vengono a creare! Ciao bacio a tutti e 2, Gianna.

Anonimo ha detto...

Udite udite, pellegrini! ciavemo il sindaco "Zeleste" .....

Anonimo ha detto...

Ehi ragazzi quando tornate? Scherzo, ma vi state perdendo un sacco di cose: partite dei mondiali, elezioni (e si perchè anche nella Nuoto Belluno cambiano le cose cari ex Presidenti!!)e poi c'è il nuovo Sindaco "Zeleste"! Toni, ti perdi pure il compleanno di tuo figlio!!!
Va beh ..... io aspetto!!!
Baci baci

Anonimo ha detto...

"larga la foglia stretta la via dite la vostra che ho detto la mia" così terminava ogni racconto o fiaba prima del bacio della buona notte. io penso che per voi invece si possa trasformare in " lunga è la strada irta la via pregate per noi e così sia". scherzi a parte devo congratularmi con voi per l'enorme sforzo che state compiendo, siete ormai quasi al giro di boa, ma principalmente perchè avete capito ed
interpretato nel modo migliore e profondo questo cammino ricco di esperienza interiore che sono certo non scomparirà insieme alla vostra stanchezza quando avrete raggiunto la meta.(ho detto la meta non la metà del viaggio). in bocca al lupo e lavatevi i piedi.ciao marsil.

Anonimo ha detto...

Leggo con piacere le nuove sul vs cammino ma quando ho pedalato l'intera Corsica ero in compagnia della mia bici stracarica e di un amico d'infanzia con il quale ho compiuto altri giri.Eravamo più isolati, non xchè ci fosse il mare tra noi e la terra ferma ma bensì xchè la mancanza di comunicazioni con i propri cari,aveva creato una atmosfera quasi irreale, sicuramente improponibile dalle nostre parti.Era ciò che cercavo e cioè gli spazi allungati all'infinito nel silenzio dello stridire delle cicale con l'influenza delle molte essenze odorose che spontanee nascono ai margini delle strade.La mia scelta di organizzare un viaggio così mi ha colmato di esperienze notevoli che spesso le parole non riescono a spiegare.In viaggi come il vs io cercherei una fusione più ampia con ciò che vi circonda e forse tralascerei a volte il costante aggiornamento del Cammino a vantaggio di una introspezione di sè stessi.Cmque siete in gamba.Ciao Pierantonio

Anonimo ha detto...

Grazie per gli auguri Papà! E'come se me li avessi fatti di persona.
Un bacio.

Ps: ci vediamo o no a Barcellona? passi davvero di là al ritorno?

Anonimo ha detto...

.. e si ragazzi ha ragione Pierino, l'itinerario del Cammino lo possiamo legge sulle guide "ufficiali"; quello che è speciale è "vedere" le vostre emozioni, respirare con voi i profumi, ascoltare i silenzi.
Toni, Oriano "sbottonatevi"!!
Bacioni

Anonimo ha detto...

Auguri Dome!! Pure io ho compiuto gli anni “senza” papà... è dura ma ci si riesce!

Anonimo ha detto...

Be', che succede? Perché non aggiornate il blog? Vi siete fermati? Continuate in incognito? State tornando a casa in taxi? Vi prego, non lasciateci senza notizie. E' vero che, come è stato detto, il vero viaggio è quello spirituale che ognuno compie dentro se stesso, ma anche quello materiale, quello che fate con le vostre gambe, ha un suo indiscutibile fascino. Sarà perchè vi penso nella fatica e nel sudore, sarà perché mi compiaccio dei vostri incontri imprevedibili e imprevisti, o perché m'illumino delle vostre scoperte, fatto sta che anch'io mi sento al vostro fianco e in viaggio. Il mio viaggio però non è come il vostro, si alimenta di immagini, di fantasia, riaccende la memoria ed evoca altri viaggi, altre situazioni vissute o semplicemente progettate. Per questo,perché non si interrompa questa magia, mi permetto di lanciare un appello. Non fermatevi a metà del cammino! Giuro che vi cito per danni se abbandonate l'impresa! Non potete permettere che una banale tendinite blocchi la macchina dei sogni che avete messo in piedi. Fatevi vivi. [Silfan]

PS: Scusate la veemenza delle argomentazioni soprastanti, ma se proprio non ce la fate più, pensate ai vostri piedi, noi sognatori, con i piedi infilati nelle pantofole, ce ne faremo una ragione...

Anonimo ha detto...

Caro Oriano
Poesia bonsai
Rime stanche
come le to gambe

Te fea meio 'ndar col mus
meio ancora con la Dolomitibus
GianniDV