giovedì, settembre 04, 2008

8^ tappa: Castello di Biscina - Assisi km 27


data cammino, sabato 21 giugno 2008


La tappa di ieri con gli inconvenienti incontrati è stata dura, ma la tranquillità del luogo, la sistemazione, la buona cena e il buon letto mi hanno fatto dimenticare tutto.
Il panorama dal colle di Biscina è splendido ho anche la fortuna di vedere una delle rare volte in cui nel bacino artificiale del lago, c'è l'acqua .... penso che le pioggie continue che da più di un mese colpiscono l'Italia dal centro al nord, abbiano contribuito notevolmente.
Il cielo sereno, la giornata splendida e la prospettiva di arrivare ad Assisi mi danno la giusta carica. Saluto cordialmente la gentile titolare, saldo il mio conto ..... non certo da pellegrino di Santiago ... , ma l'alternativa era dormire sotto le stelle .... e mi rimetto in strada. Il tracciato non è molto segnato, arrivo comunque a Valfrabbrica senza tanti problemi. L'ambiente è bello molto verde e solitario, anche se un buon pezzo di strada è su asfalto, ma non passa nessuno.
Prima di entrare in paese passo davanti all'ostello dove hanno dormito Anna e Thomas. E' quasi mezzogiorno e faccio uno spuntino al bar per riprendere quasi subito il cammino verso Pieve di San Nicolò. La salita del "fosso delle lupe" è abbastanza dura, anchè perchè il terreno è fangoso e si scivola. Una volta terminata la lunga salita e arrivato in cresta, una miriade di strade bianche, incroci, disorientano. Le descrizioni della guida e i riferimenti non sono chiari, la cartina non riporta tutte le stradine e avanzo con mille dubbi. Fa caldo, il sole è alto e ho bisogna d'acqua. Chiedo ad un signore che appare sul vialetto di casa se gentilmente mi può riempire la borraccia e lo fa volentieri scambiando quattro chiacchiere con me. Mi chiede se voglio che metta del sale Himalayano nell'acqua che ripristina i sali perduti con la sudorazione ... rimango basito perchè è la prima volta che sento parlare di sali dell'Himalaya ... faccio finta di niente e dico no grazie ... basta l'acqua naturale. Mi da alcune indicazioni sulla strada da seguire e proseguo il cammino. Mi si apre il cuore quando da lontano vedo le mura della Rocca maggiore di Assisi ..... che emozione .... ci sto arrivando!
Ormai viaggio più per istinto che con la guida .... Assisi è là ... in quella direzione ... ultreya!
La mente ormai è oltre ai miei passi ed è già in attesa dell'evento, dell'arrivo davanti alla basilica di San Francesco,
Passo sotto porta San Giacomo con un piacere immenso. Ricordo il capodanno "pellegrino" trascorso a fine 2007, qui ad Assisi con Gianna, Toni e Francesca, Francesco e Michela. Alloggiavamo all'hotel San Giacomo proprio qui a fianco della porta che gli da il nome .... ricordo la promessa fatta alla titolare dell'hotel alla quale avevo detto : " ... io quest'estate tornerò ad Assisi ..., ma a piedi e passerò sotto questa porta. Verrò a salutarla e lei mi offrirà un bicchier d'acqua fresca perchè sicuramente sarò stanco e assetato ...." Mi affaccio nella reception dell'albergo e la signora da dietro il bancone mi scorge e puntando il dito mi fà: " .... pellegrino ... Santiago". Ci salutiamo calorosamente, mi vuole offrire una birra, un the, una caffè ...., ma le ricordo la promessa del bicchiere d'acqua ... e mantiene la parola data. Due parole di nuovo, un saluto caloroso e riprendo la marcia verso la basilica.
Mi emoziono anche adesso mentre sto trascrivendo queste righe dal blocco notes al computer, nel ricordare quel momento.
Quanto l'avevo pensato, quanto l'avevo immaginato .... come l'arrivo a Santiago.
Sono arrivato a piedi ad Assisi davanti alla Basilica di quel "piccolo uomo" che ha scatenato un terremoto all'interno della chiesa di allora e che ancora oggi scuote le coscienze di molti di noi.
Scendo nella basilica inferiore con il mio zaino in spalle, anche se un frate gentilmente si offre di togliermelo e depositarlo in luogo sicuro, ma dico di no, ho un appuntamento con Francesco e voglio presentarmi davanti a lui così come sono, come lo sono stato per una settimana per arrivare fino a qua.
Porto con me un pensiero per la mia famiglia, i miei cari, gli amici e quelli che conosco.
Il tempo passa senza che me ne accorga ed è giunto il momento di portarmi all'ostello "Perfetta Letizia" e abbracciare Angela.
Voglio farle uno scherzetto e fermo davanti al portoncino del suo ostello la chiamo al cellulare:
"Ciao Angela sono Oriano ..."
"
OrrrianooooO pensavo fossi già qui a quest'ora, ti sto aspettando..."
"Angela devi venirmi a prendere ... mi sono perso non so dove sono ... "

".... come ti sei perso ... dove sei ??"
" ... non lo so. Non capisco più nulla. Sono davanti ad una tabella che dice ... aspetta , devo togliermi gli occhiali"
" ...Si .... si, che c'è scritto?"
"Allora ... c'è un Tau e c'è scritto ... dunque .... Per fet ta Le ti zia..."
".... ma vai a farti frrriggere ... mi hai messo in agitazione ......vengo ad aprirti!"
Ciao Angelaaaa, .... OrrrianoooO!
Un forte abbraccio come due vecchi amici e finalmente vengo accolto dalla ospitalera Angela, il motore, l'anima e il corpo di questo cammino.
Penso a come ho conosciuto Angela ... tre anni fa quando mi stavo documentando sul cammino di Santiago e mi sono imbattuto nel suo diario.
L'ho letto, mi ha emozionato, le ho scritto ci siamo scritti via e-mail più volte. Poi i nostri passi si sono incrociati con la storia di Denis il francese che io ho conosciuto a Santiago e che è stato ospite ad Assisi proprio nell'ostello di Angela; il passaggio degli amici bellunesi Guido e Giovanni; il capodanno pellegrino 2007 nel suo ostello .... insomma i nostri passi, come dice il titolo del suo libro, si sono incrociati più volte.
Mi presenta altri pellegrini che sono di passaggio all'ostello; chi ha fatto il cammino di Santiago, chi "di qui passò Francesco", sono qui per salutare Angela e si fermano a cena.
Un paio di ore dopo arrivano Anna e Thomas ... il gruppo aumenta e finalmente una cena pellegrina davanti ad una buona tavola e a una buona compagnia. A fine cena poi arriva anche Fra Luca vestito da frate e non da pellegrino, che ovviamente rivedo e saluto con gioia. Alloggia nel vicino convento di Santa Maria degli Angeli. I discorsi si intrecciano, la compagnia è ottima ...., ma la stanchezza si fa sentire, Anna e Thomas il giorno dopo sono ancora in cammino ... ad un certo punto quindi la tavolata si scioglie e tutti a nanna.
Io sento che il mio cammino finisce qui, ad Assisi.
L'arrivo alla basilica mi ha talmente scaricato di tensione e appagato che non avverto più la spinta per continuare.
Domani comunque mi fermo ad Assisi ... poi si vedrà.







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