data cammino, venerdì 20 giugno 2008
Il giorno di sosta a Gubbio mi ha rigenerato soprattutto nello spirito. Fisicamente non più di tanto, perchè comunque ho camminato molto girando Gubbio in tutti i suoi angoli ..... e mi sono goduto appieno le sue bellezze.
Prima di riprendere il cammino ho letto la guida che informa delle difficoltà della segnaletica del cammino da qui fino ad Assisi.
In effetti è vero oltre alla scarsità dei "Tau" e delle frecce gialle, c'è un accavallarsi di tabelle che indicano cammini come "la via della pace," che portano sempre ad Assisi e però a mio avviso sono poco chiare, generano confusione e non sono mai nei punti dove servirebbero.
Parto attorno alle 8.00 dopo una buona colazione alla "Grotta dell'Angelo" e vado alla ricerca della via giusta da seguire.
Non è facile orientarsi, ma un po' con la guida, un po' chiedendo, arrivo alla "Vittorina" la chiesetta sul luogo dove avvenne il famoso "miracolo" di San Francesco e il lupo. Chi non conosce questa storia?? E' forse l'icona più famosa di Francesco e di Gubbio riconosciuta in tutto il mondo.
Bisogna prestare attenzione alle frecce gialle che ci sono, ma non ben evidenti.
Si cammina su asfalto e poco dopo Ponte d'Assi la ricerca della via giusta si fa complicata. Traffico, bivi, rotonde, svincoli ..... vado per istinto, ma con il continuo dubbio di dover ritornare sui miei passi ...... Tau e frecce gialle non esistono. Finalmente vedo la tabella per San Vittorino indicata sulla Guida come riferimento da seguire, quindi mi sento sulla strada giusta ..... la vista poi di due pellegrini che mi stanno raggiungendo mi conforta ..... a meno che non succeda come a Santiago che i pellegrini che stanno dietro seguono quelli che sono davanti e così tutti finiscono nel fosso ....!
Due nuovi pellegrini finalmente, Anna di Roma e Thomas "tedesco di Germania".
Sono i primi veri pellegrini che incontro a parte Fra Luca .... che è pellegrino per istituzione... !!
Anche loro hanno fatto il cammino di Santiago .... anzi si sono conosciuti là .... una delle tante storie e degli incontri che Santiago combina ...!
Continuiamo insieme e chiacchiero volentieri con Anna che parla anche il tedesco, mentre Thomas, parla solo qualche parola d'italiano. Parliamo di Cammini e delle difficoltà di questo cammino rispetto a Santiago. Dopo un tratto di strada insieme li lascio andare avanti perchè il passo di Thomas è troppo veloce e anche perchè sento il bisogno di prendere un attimo di pausa e di sgranocchiare qualcosa. Non si fermeranno al castello di Biscina, ma più avanti a Valfabbrica presso l'ostello internazionale della gioventù al quale si può avere accesso solamente se iscritti. Ci diamo appuntamento per il giorno dopo ad Assisi all'ostello "Perfetta Letizia".
La giornata è splendida e fa molto caldo .... la strada è in salita e sto sudando come una vecchia vaporiera, sento il bisogno di una pausa. Mi fermo sotto l'ombra di un albero mentre mi godo la vista sulla lontana Gubbio, la giornata è così limpida che vedo ancora lo stupendo palazzo dei consoli.
Finita la pausa riprendo il cammino e passo davanti alle indicazioni per l'Abbazia di Vallingegno, ma seguo i consigli della guida e non mi inoltro. L'Abbazia fu uno dei primi luoghi che accolse Francesco in fuga da Assisi dopo la sua scelta di vita, ma lo espulse e anche in malo modo, considerandolo alla stregua di un accattone, un poco di buono .... quante valutazioni sbagliate facciamo nella vita!!! Meditiamo gente, meditiamo.
La strada riprende a scendere e arrivato al capitello di Santa Maria delle Ripe, ritrovo Anna e Thomas intenti a mangiare un panino .... mi fermo pure io; ho fame e sogno il panino che mi sto portando dietro da due giorni comperato a Pietralunga con una scatoletta di carne e una lattina di birra e in più ho anche il dolce che la gentile titolare dell'agritur "San Benedetto vecchio" mi aveva dato. Diceva Toni, mio compagno di cammino a Santiago: "la provvidenza va sempre aiutata" e quindi anche oggi ho qualcosa da mettere sotto i denti.
Anna e Thomas ripartono e io resto ancora un poco a terminare il mio "pasto" .... ci ritroveremo ad Assisi. Si riparte nuovamente in salita ..... come ho già scritto, una delle caratteristiche di questo cammino è il continuo su e giù. Passo davanti all'eremo di San Pietro in Vigneto. Una cancellata in ferro, sbarra la strada a chiunque osasse oltrepassare la proprietà. Sembra più un palazzo signorile che un eremo. Il cartello appeso sulla recinzione che invita a non disturbare la pace del luogo e dell'eremita .... non so perchè, mi crea un senso di insofferenza.... pare una stonatura rispetto a quello che era il messaggio di Francesco .... giullare di Dio, pellegrino di natura e pronto ad accogliere chiunque ... e se Francesco passasse di nuovo da queste parti .... verrebbe aperto o no il cancello ?? .... ad ogni modo vado avanti.
Il "bello" di questa tappa deve ancora venire.
Si rincomincia a scendere e scorgo dall'altra parte della valle, il colle sul quale svetta la torre del castello di Biscina. La cosa mi rincuora perchè vedo l'arrivo di questa che "doveva" essere la tappa più breve.
Proseguo lungo un sentiero che si dirama dalla stradina principale e scende verso il fondo valle. Risale poi leggermente in parallelo al corso di un torrente che si dovrebbe ad un certo punto attraversare per poi risalire lungo l'altra sponda.
Sorpresa ..... le piogge di questi giorni e i lavori fatti a monte del torrente hanno fatto si, che il torrente avesse deviato il suo corso naturale ed ora l'acqua scendesse copiosa lungo quello che era invece il tracciato del sentiero. La fitta boscaglia ricca di rovi spinati e sterpaglie da un lato e la scarpata che porta verso quello che doveva essere il letto naturale del torrente, dall'altro creano un ostacolo disarmante.
Quanto sarà lunga questa situazione?? ... i 30 metri che sono a vista o proseguirà anche oltre?? ... e per quanto?? ... Dubbi, sconforto, mi assalgono ... che fare? ... tornare indietro? ... e dove? ... dall'eremita dalle porte chiuse? ... al paese più vicino che non ricordo quante ore fa ho lasciato? Il "teutonico" sarà passato anche lui di quà .... o no?
Provo ad avanzare sul lato a monte del torrente, tra fango e acqua .... le racchette affondano e faccio fatica a recuperarle. Vedo qualche impronta di scarpone, il che significa che già qualcuno è passato prima di me .... forse Thomas e Anna. Risalgo lungo il fianco destro del sentiero tra rovi e spini rimediando più di un graffio. Meno male che non piove, dico tra me e me, perchè se avessi la mantellina a quest'ora sarebbe a brandelli come le stelle filanti a carnevale!
Vado avanti così per un buon quarto d'ora .... poi finalmente la pace ritorna; il sentiero ridiventa sentiero e il torrente scorre sul suo letto, lo attraverso e mi porto dall'altra parte. Sotto i piloni dell'acquedotto, i cui lavori di costruzione sono stati la causa di questo piccolo, ma terribile dissesto, mi fermo a prendere un attimo di respiro.
Il superamento di questo ostacolo e il sapere che la meta della tappa sta sopra di me, mi rendono euforico. Una risistemata generale, uno sguardo intorno ad esplorare l'ambiente .... vedo ... una bella pista in terra battuta ... un palo con un Tau giallo e un sasso con una freccia gialla, ... prendo forza e .... sono pronto a ripartire.
E qui la seconda sorpresa della giornata.
La guida dice che il sentiero entra nel bosco e poi prosegue in salita fino al Castello ..... entrato nel bosco sono entrato .... ma non ho preso il sentiero corretto ho continuato a seguire la pista che corre sul piano e non accenna minimamente a salire. Tau gialli o frecce non se ne vedono .... ma ne ho visti ben pochi in tutta la giornata .... e intanto proseguo a camminare e la pista continua sempre in piano. Dopo mezz'ora il dubbio mi prende. Che fare? torno indietro, magari per scoprire che ero sulla strada giusta?? Decido di andare avanti, ma dopo un ora che cammino sempre in piano, mi convinco di aver sbagliato strada.
Verifico sulla cartina; non trovo dei riferimenti, ma mi rendo conto di allontanarmi dalla meta. Decido comunque di proseguire .... dovrei prima o poi incrociare una strada importante ... unico riferimento sulla cartina .... e poi vedrò. Il telefonino non ha campo, spero solo non mi succeda niente perchè non so chi mi potrebbe recuperare...!
Finalmente arrivo sulla strada asfaltata vista sulla mappa ..... decido di salire, sicuramente arriverò in cima dove c'è il castello.
Quando finalmento ho campo chiamo la titolare dell'agritur e chiedo informazioni su dove sono ecc. ..... "aahh anche lei ha sbagliato strada" mi dice ".... comunque prosegua sempre in salita che arriverà fino al castello .... stia tranquillo perchè comunque è sulla strada giusta".
Alle 18.00 entro nel bar dell'agritur e una fresca birra comodamente seduto è la prima e unica cosa che chiedo e che in quel momento desidero.
Prima di riprendere il cammino ho letto la guida che informa delle difficoltà della segnaletica del cammino da qui fino ad Assisi.
In effetti è vero oltre alla scarsità dei "Tau" e delle frecce gialle, c'è un accavallarsi di tabelle che indicano cammini come "la via della pace," che portano sempre ad Assisi e però a mio avviso sono poco chiare, generano confusione e non sono mai nei punti dove servirebbero.
Parto attorno alle 8.00 dopo una buona colazione alla "Grotta dell'Angelo" e vado alla ricerca della via giusta da seguire.
Non è facile orientarsi, ma un po' con la guida, un po' chiedendo, arrivo alla "Vittorina" la chiesetta sul luogo dove avvenne il famoso "miracolo" di San Francesco e il lupo. Chi non conosce questa storia?? E' forse l'icona più famosa di Francesco e di Gubbio riconosciuta in tutto il mondo.
Bisogna prestare attenzione alle frecce gialle che ci sono, ma non ben evidenti.
Si cammina su asfalto e poco dopo Ponte d'Assi la ricerca della via giusta si fa complicata. Traffico, bivi, rotonde, svincoli ..... vado per istinto, ma con il continuo dubbio di dover ritornare sui miei passi ...... Tau e frecce gialle non esistono. Finalmente vedo la tabella per San Vittorino indicata sulla Guida come riferimento da seguire, quindi mi sento sulla strada giusta ..... la vista poi di due pellegrini che mi stanno raggiungendo mi conforta ..... a meno che non succeda come a Santiago che i pellegrini che stanno dietro seguono quelli che sono davanti e così tutti finiscono nel fosso ....!
Due nuovi pellegrini finalmente, Anna di Roma e Thomas "tedesco di Germania".
Sono i primi veri pellegrini che incontro a parte Fra Luca .... che è pellegrino per istituzione... !!
Anche loro hanno fatto il cammino di Santiago .... anzi si sono conosciuti là .... una delle tante storie e degli incontri che Santiago combina ...!
Continuiamo insieme e chiacchiero volentieri con Anna che parla anche il tedesco, mentre Thomas, parla solo qualche parola d'italiano. Parliamo di Cammini e delle difficoltà di questo cammino rispetto a Santiago. Dopo un tratto di strada insieme li lascio andare avanti perchè il passo di Thomas è troppo veloce e anche perchè sento il bisogno di prendere un attimo di pausa e di sgranocchiare qualcosa. Non si fermeranno al castello di Biscina, ma più avanti a Valfabbrica presso l'ostello internazionale della gioventù al quale si può avere accesso solamente se iscritti. Ci diamo appuntamento per il giorno dopo ad Assisi all'ostello "Perfetta Letizia".
La giornata è splendida e fa molto caldo .... la strada è in salita e sto sudando come una vecchia vaporiera, sento il bisogno di una pausa. Mi fermo sotto l'ombra di un albero mentre mi godo la vista sulla lontana Gubbio, la giornata è così limpida che vedo ancora lo stupendo palazzo dei consoli.
Finita la pausa riprendo il cammino e passo davanti alle indicazioni per l'Abbazia di Vallingegno, ma seguo i consigli della guida e non mi inoltro. L'Abbazia fu uno dei primi luoghi che accolse Francesco in fuga da Assisi dopo la sua scelta di vita, ma lo espulse e anche in malo modo, considerandolo alla stregua di un accattone, un poco di buono .... quante valutazioni sbagliate facciamo nella vita!!! Meditiamo gente, meditiamo.
La strada riprende a scendere e arrivato al capitello di Santa Maria delle Ripe, ritrovo Anna e Thomas intenti a mangiare un panino .... mi fermo pure io; ho fame e sogno il panino che mi sto portando dietro da due giorni comperato a Pietralunga con una scatoletta di carne e una lattina di birra e in più ho anche il dolce che la gentile titolare dell'agritur "San Benedetto vecchio" mi aveva dato. Diceva Toni, mio compagno di cammino a Santiago: "la provvidenza va sempre aiutata" e quindi anche oggi ho qualcosa da mettere sotto i denti.
Anna e Thomas ripartono e io resto ancora un poco a terminare il mio "pasto" .... ci ritroveremo ad Assisi. Si riparte nuovamente in salita ..... come ho già scritto, una delle caratteristiche di questo cammino è il continuo su e giù. Passo davanti all'eremo di San Pietro in Vigneto. Una cancellata in ferro, sbarra la strada a chiunque osasse oltrepassare la proprietà. Sembra più un palazzo signorile che un eremo. Il cartello appeso sulla recinzione che invita a non disturbare la pace del luogo e dell'eremita .... non so perchè, mi crea un senso di insofferenza.... pare una stonatura rispetto a quello che era il messaggio di Francesco .... giullare di Dio, pellegrino di natura e pronto ad accogliere chiunque ... e se Francesco passasse di nuovo da queste parti .... verrebbe aperto o no il cancello ?? .... ad ogni modo vado avanti.
Il "bello" di questa tappa deve ancora venire.
Si rincomincia a scendere e scorgo dall'altra parte della valle, il colle sul quale svetta la torre del castello di Biscina. La cosa mi rincuora perchè vedo l'arrivo di questa che "doveva" essere la tappa più breve.
Proseguo lungo un sentiero che si dirama dalla stradina principale e scende verso il fondo valle. Risale poi leggermente in parallelo al corso di un torrente che si dovrebbe ad un certo punto attraversare per poi risalire lungo l'altra sponda.
Sorpresa ..... le piogge di questi giorni e i lavori fatti a monte del torrente hanno fatto si, che il torrente avesse deviato il suo corso naturale ed ora l'acqua scendesse copiosa lungo quello che era invece il tracciato del sentiero. La fitta boscaglia ricca di rovi spinati e sterpaglie da un lato e la scarpata che porta verso quello che doveva essere il letto naturale del torrente, dall'altro creano un ostacolo disarmante.
Quanto sarà lunga questa situazione?? ... i 30 metri che sono a vista o proseguirà anche oltre?? ... e per quanto?? ... Dubbi, sconforto, mi assalgono ... che fare? ... tornare indietro? ... e dove? ... dall'eremita dalle porte chiuse? ... al paese più vicino che non ricordo quante ore fa ho lasciato? Il "teutonico" sarà passato anche lui di quà .... o no?
Provo ad avanzare sul lato a monte del torrente, tra fango e acqua .... le racchette affondano e faccio fatica a recuperarle. Vedo qualche impronta di scarpone, il che significa che già qualcuno è passato prima di me .... forse Thomas e Anna. Risalgo lungo il fianco destro del sentiero tra rovi e spini rimediando più di un graffio. Meno male che non piove, dico tra me e me, perchè se avessi la mantellina a quest'ora sarebbe a brandelli come le stelle filanti a carnevale!
Vado avanti così per un buon quarto d'ora .... poi finalmente la pace ritorna; il sentiero ridiventa sentiero e il torrente scorre sul suo letto, lo attraverso e mi porto dall'altra parte. Sotto i piloni dell'acquedotto, i cui lavori di costruzione sono stati la causa di questo piccolo, ma terribile dissesto, mi fermo a prendere un attimo di respiro.
Il superamento di questo ostacolo e il sapere che la meta della tappa sta sopra di me, mi rendono euforico. Una risistemata generale, uno sguardo intorno ad esplorare l'ambiente .... vedo ... una bella pista in terra battuta ... un palo con un Tau giallo e un sasso con una freccia gialla, ... prendo forza e .... sono pronto a ripartire.
E qui la seconda sorpresa della giornata.
La guida dice che il sentiero entra nel bosco e poi prosegue in salita fino al Castello ..... entrato nel bosco sono entrato .... ma non ho preso il sentiero corretto ho continuato a seguire la pista che corre sul piano e non accenna minimamente a salire. Tau gialli o frecce non se ne vedono .... ma ne ho visti ben pochi in tutta la giornata .... e intanto proseguo a camminare e la pista continua sempre in piano. Dopo mezz'ora il dubbio mi prende. Che fare? torno indietro, magari per scoprire che ero sulla strada giusta?? Decido di andare avanti, ma dopo un ora che cammino sempre in piano, mi convinco di aver sbagliato strada.
Verifico sulla cartina; non trovo dei riferimenti, ma mi rendo conto di allontanarmi dalla meta. Decido comunque di proseguire .... dovrei prima o poi incrociare una strada importante ... unico riferimento sulla cartina .... e poi vedrò. Il telefonino non ha campo, spero solo non mi succeda niente perchè non so chi mi potrebbe recuperare...!
Finalmente arrivo sulla strada asfaltata vista sulla mappa ..... decido di salire, sicuramente arriverò in cima dove c'è il castello.
Quando finalmento ho campo chiamo la titolare dell'agritur e chiedo informazioni su dove sono ecc. ..... "aahh anche lei ha sbagliato strada" mi dice ".... comunque prosegua sempre in salita che arriverà fino al castello .... stia tranquillo perchè comunque è sulla strada giusta".
Alle 18.00 entro nel bar dell'agritur e una fresca birra comodamente seduto è la prima e unica cosa che chiedo e che in quel momento desidero.
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